top of page

Il rosmarino non capisce l'inverno di Matteo Bussola

  • Writer: Aurora Monteforte
    Aurora Monteforte
  • Jul 25, 2022
  • 4 min read

Ciao a tutti!

Buon inizio settimana.


Non so se vi è mai successo di aver preso un libro senza alcun motivo apparente. Non lo conoscevate, non lo avevate mai visto, lo avete trovato per caso e lo avete comprato. Poi, leggendolo, avete capito il perché di quel libro tra le vostre mani.

Non so se a voi è mai successo ma a me sì ed è proprio così che ho scoperto “Il rosmarino non capisce l’inverno” di Matteo Bussola, edito da Einaudi.


Per questo romanzo non riesco a fare un excursus sulla trama perché è composto da tanti piccoli racconti, ognuno con una protagonista – categoricamente femminile – la cui vita si è intrecciata a quella di Mira che è il filo rosso che unisce tutte le storie tra di loro in un’unica, appassionante e commovente trama.


Ma questo romanzo fa molto di più.

Queste donne, ognuna con una caratteristica, ognuna con un trascorso diverso, un passato più o meno felice, più o meno facile, parla con ognuna di noi e la cosa sorprendente è che a muoverne le azioni è un uomo che, per quanto sostenga di non conoscere le donne, a me sembra che abbia compreso la sensibilità delle nostre emozioni e la complessità dei nostri sentimenti ed è riuscito a raccontarli con una delicatezza inaudita, volando sulle pagine con leggerezza, come una carezza dell’anima.


Matteo Bussola ci parla di Aurora, una commercialista di 39 anni che non vuole figli e che la fortuna (se così può definirsi) le ha donato un marito sterile. Ma Aurora è una donna che si fa domande e non sa se l’impossibilità di Filippo, suo marito, coincida anche con la sua volontà e ha paura che questa mancanza possa incrinare il loro rapporto e i suoi mille dubbi la rendono instabile, come una funambola bendata; ci parla di Sara, una donna che scrive una lettera al marito morto in un incidente stradale e che scopre proprio a causa di quest’incidente che l’uomo che tanto amava la tradiva con un’altra donna. Ma Sara decide di andare oltre l’odio e restare vicina all’amante del marito che era ignara della doppia vita dell’uomo; ci parla di Angela, che era un uomo e che ha passato l’intera vita a combattere per trovare il corpo che l’avrebbe fatta sentire sé stessa e che, grazie al suo trascorso, riesce a convincere Martina a non lanciarsi dal cornicione sulla quale era in bilico, indecisa se mettere fine alla sua vita; ci parla di Daisy, il cui vero nome è Darous Mansouri, profuga da un paese povero e straniero, che decide di farsi valere da sola, che ha paura di chiedere aiuto ma che, nonostante questo, ha una famiglia che l’ama e che è sempre rimasta dietro di lei, un po’ nell’ombra, ma che alla fine le fa comprendere quanto possa essere forte una persona anche se ha bisogno di aiuto perché tutti hanno il diritto di chiederlo.


Ma tutte queste donne – e ce ne sono tante altre – ci parlano di Mira che con le sue parole decise, il suo fare gentile, la sua umanità e la sua perspicacia, riesce ad aprire gli occhi di tutte loro, riesce a stargli accanto senza mai essere vista, con la sua Punto bianca, nascosta nell’ombra ma luminosa come il sole.


Matteo Bussola nel suo libro pone una domanda: “a cosa pensa una donna quando, assordata dalle voci di tutti, capisce all’improvviso di aver soffocato la propria?”


Non so dirvi a cosa ho pensato perché è stata un’esplosione di pensieri, di emozioni e di sensazioni, che mi hanno portato dal sorridere al ridere di cuore e a rattristarmi e a piangere tutte le lacrime che avevo. Ma posso dirvi come mi sono sentita: autorizzata e libera.

Autorizzata a provare le mille mila emozioni che mi sconvolgono la vita ogni giorno; autorizzata a vivere il mio dolore e a farmi una carezza quando le mie ferite bruciano come se vi avessero messo il sale sopra.

Libera di poter dare valore al mio sentito senza che quello degli altri ne abbia di più; libera di dire sì, di esprimermi, di arrabbiarmi, di piangere senza per questo sentirmi meno forte; libera di dire no se una cosa non mi sta bene, se non sono d’accordo, senza più essere accondiscendente, senza più aver paura che gli altri rimangano delusi da me perché non ho detto loro ciò che volevano sentirsi dire.


Leggete “Il rosmarino non capisce l’inverno” che siate uomini o donne perché è un libro di donne scritto da un uomo. Leggetelo perché parla ad ognuna di noi e perché ci fa sentire meno sole nei nostri disagi, meno sole nei nostri problemi e ancora più forti di quello che già non sappiamo di essere.


Alla prossima recensione,

Aurora


Titolo: "Il rosmarino non capisce l'inverno";

Autore: Matteo Bussola;

Editore: Einaudi;

Prezzo edizione cartacea: 16,50€;

Prezzo edizione ebook: 9,99€;

Trama: Una donna sola che in tarda età scopre l'amore. Una figlia che lotta per riuscire a perdonare sua madre. Una ragazza che invece non vuole figli, perché non sopporterebbe il loro dolore. Una vedova che scrive al marito. Una sedicenne che si innamora della sua amica del cuore. Un'anziana che confida alla badante un terribile segreto. Le eroine di questo libro non hanno nulla di eroico, sono persone comuni, potrebbero essere le nostre vicine di casa, le nostre colleghe, nostra sorella, nostra figlia, potremmo essere noi. Fragili e forti, docili e crudeli, inquiete e felici, amano e odiano quasi sempre con tutte sé stesse, perché considerano l'amore l'occasione decisiva. Cadono, come tutti, eppure resistono, come il rosmarino quando sfida il gelo dell'inverno che tenta di abbatterlo, e rinasce in primavera nonostante le cicatrici. Un romanzo in cui si intrecciano storie ordinarie ed eccezionali, che ci toccano, ci interrogano, ci commuovono.

Comments


bottom of page