Il senso di ogni cosa di Chiara D'Acri
- Aurora Monteforte

- Sep 5, 2022
- 4 min read

Ciao a tutti!
Oggi vorrei parlarvi di un romanzo che, ahimè, non mi è piaciuto. Aveva delle potenzialità come trama ma, per vari motivi, è finito nella lista dei libri che non consiglierei.
Sto parlando dell’ultimo romanzo di Chiara D’Acri, “Il senso di ogni cosa” edito da Blueberry Edizioni.
Un breve excursus sulla trama: Iris è una giovane donna, tormentata dal suo passato di abusi da parte del patrigno che ha portato la sorella alla morte; si trasferisce a Los Angeles per iniziare a lavorare in una casa di moda, realizzando così il suo sogno e quello della sorella maggiore. Austin è il figlio della proprietaria della casa di moda dove va a lavorare Iris e alle spalle ha una relazione finita decisamente male. Il ragazzo si innamora fin da subito della giovane Iris e questa dovrà imparare a fidarsi di lui e delle emozioni che le suscita ma a sconvolgere la vita di entrambi sarà il passato mai lasciato davvero alle spalle.
“Il senso di ogni cosa” è un romance contemporaneo, un genere che ho davvero piacere a leggere (vi ricordate? Ciao, sono Aurora e ho un debole per i romance!). Per questo, quando mi è arrivata la scheda di questo romanzo per mail dalla casa editrice, ho aderito al review party e ho ricevuto il romanzo in anteprima.
La trama, in sé per sé, non è neanche male. Affronta tematiche importanti come l’abuso su minore e i problemi psicologici che da esso derivano, il tradimento, il suicidio; insomma tutti temi da affrontare con delicatezza e competenza. Perciò posso asserire con certezza che il problema non è la trama del romanzo ma come è stata sviluppata e, purtroppo, l’aspetto tecnico di scrittura.
Oltre a una punteggiatura non curata, si trovano frasi sintatticamente scorrette. Ma passiamo oltre la sintassi e andiamo proprio nell’approfondire la struttura del libro.
Mi hanno insegnato che, per la buona riuscita di una storia, è necessario saper mostrare al lettore ciò che si vuole narrare. In questo romanzo si trovano pagine e pagine didascaliche, piene di informazioni scritte come fossero una lista della spesa. Mi rendo conto che è più facile narrare una storia scrivendo a cascata le informazioni necessarie ma questo può andar bene per un manuale non per un romanzo. Il lettore, in una storia romantica come questa, deve immergersi, nuotare nel mare delle emozioni e scoprire ciò che ha passato la protagonista (o il protagonista) con l’avvicendarsi delle pagine. In un momento particolare della storia – narrata dai punti di vista dei due protagonisti – nel capitolo precedente Iris fa un monologo su una conversazione avvenuta tra lei e Austin senza accennare ad un minimo di dialogo, un po’ di emozionalità, nulla. Nel capitolo successivo Austin riporta la conversazione avvenuta tra i due anche se ovviamente, essendo stato “spoilerato” nel capitolo prima il lettore non ha potuto provare empatia con le paure di Iris o con la frustrazione di Austin.
La storia è ricca di cliché assolutamente evitabili: Iris, la ragazza tormentata, forte ma fragile che ha bisogno di essere protetta; Austin, il bello e tenebroso, con un passato burrascoso che vuole proteggere Iris; Rose, la nuova coinquilina di Iris, bella da mozzare il fiato e dolce come uno zuccherino; Kevin, il migliore amico di Austin, compagnone e allegro, un ragazzo sulla quale si può sempre contare.
Le descrizioni, ad esclusione dei vestiti che vengono indossati dai protagonisti, sono praticamente inesistenti e, quelle presenti, sono fatte sotto forma di lista impedendo al lettore di vedere, annusare, sentire, ascoltare, insomma di immedesimarsi.
I dialoghi non solo non sono realistici – personalmente non credo che una ragazza schiva e malfidata come Iris, dopo due giorni che conosce Rose, il cui carattere è diametralmente opposto al suo, rivelerebbe tutto il suo passato come se stesse raccontando cosa ha mangiato per pranzo – ma mancano di carattere: spesso e volentieri mentre leggevo non riuscivo a comprendere se mi trovavo nel punto di vista di Iris o di Austin.
Si vede che dietro questo romanzo non c’è stato un lavoro di editing serio e professionale come ci si aspetterebbe da un romanzo pubblicato da una casa editrice. Probabilmente un lavoro in concerto tra l’autrice e il curatore editoriale (e non solo una correzione di bozza) avrebbe reso questa storia molto diversa, una narrazione dove il lettore avrebbe potuto immedesimarsi, sognare, vedere e amare i protagonisti.
Per tutti questi motivi non mi sento di consigliare la lettura di questo libro.
Alla prossima recensione!
Aurora

Titolo: "Il senso di ogni cosa";
Autore: Chiara D'Acri;
Editore: Blueberry Edizioni;
Prezzo edizione cartacea: 12,00€;
Prezzo edizione ebook: 0,99€;
Trama: Iris è una giovane donna di 27 anni che, dalla piccola cittadina di Savannah, si trasferisce a Los Angeles per lavorare come stagista in un’importante azienda di moda.
Il passato la tormenta, la paura domina la sua vita e condiziona le sue giornate, vorrebbe uscire dal tunnel in cui è caduta, ma per farlo ha bisogno di cercare un senso a ogni cosa.
Austin è un uomo d'affari di 33 anni che, dopo una lunga pausa dai riflettori, torna a Los Angeles per occuparsi dell’impresa di famiglia. Anche il suo passato è segnato da eventi dolorosi che lo hanno costretto a fuggire, ma decide di tornare a casa perché è il momento di riprendere in mano la propria vita. Mai si sarebbe aspettato che il trauma subito anni addietro tornasse a bussare alla sua porta.
Quando Austin e Iris si incontreranno, il destino offrirà loro una via d’uscita e nulla sarà più lo stesso.
Riusciranno ad abbattere quelle barriere alzate contro le avversità vissute sulla propria pelle?
Iris saprà riconoscere, dal primo sguardo, la felicità, o si lascerà vincere dai terribili ricordi che la perseguitano?



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