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Notte Americana di Marisha Pessl

  • Writer: Aurora Monteforte
    Aurora Monteforte
  • Jan 4
  • 5 min read
banner con libro sopra raso rosso. Copertina con donna che fuma davanti finestra e scritte.

ALLERTA SPOILER: l’articolo può contenere spoiler sulla trama e sui tratti peculiari del romanzo.


Ciao a tutti e buon anno!

Vorrei iniziare questo 2025 con la recensione di un romanzo che mi ha rubato testa e cuore, sto parlando di “Notte Americana” di Marisha Pessl, edito in italia di Bompiani.

Partirò con una premessa, sarà una recensione un po’ diversa dal solito perché ci sono libri che non si possono analizzare solo in modo tecnico (che comunque farò). Ci sono libri che vanno visti anche in base a tutta una serie di emozioni e di sensazioni che ti hanno suscitato durante la lettura e che, ancora più dei tecnicismi, ti resteranno dentro rendendoli così immortali.

Per Natale mi sono fatta regalare praticamente solo romanzi, compreso il mio compagno che, conoscendomi e amandomi, mi ha accompagnato in libreria e mi ha fatto: “scegli” (scusate, ma quale dichiarazione d’amore più grande avete mai sentito?).

Incredibile a dirsi ma avendo commissionato a tutta la mia famiglia i libri che avevo in wishlist, non mi era rimasta molta scelta ed è stato in quel momento che il libraio della Giunti al Punto del centro commerciale Primavera è entrato in gioco e mi ha consigliato (e venduto per quanto è stato bravo!) due romanzi, uno è per l’appunto “Notte Americana”, l’altro sarà protagonista della mia prossima recensione.


Un breve excursus sulla trama: Scott McGrath, un giornalista d’inchiesta finito in rovina per aver diffamato un famoso e potente regista di film horror (talmente tanto famoso che si trova una serie di fan che possono essere accumunati a dei cultisti che si fanno chiamare “Cordoviti”), si ritrova a indagare sull’apparente suicidio della figlia dello stesso regista che l’ha rovinato; ad affiancarsi a lui ci sono Nora e Hopper, rispettivamente un’aspirante attrice orfana e un tossico scappato di casa, due alleati improbabili per quanto indispensabili. Ognuno ha il suo motivo per indagare su Ashley Cordova (la ragazza morta) e dopo piste seguite, indizi assurdi, storie che sanno dell’incredibile, si scoprono verità che forse era meglio restassero nascoste… O forse no? Forse tutte le verità scoperte sono frutto della nostra immaginazione?

 

Non so se riuscirò ad andare con ordine per questa recensione perché ci sono talmente tante cose da dire, tante emozioni suscitate, che rischio di perdermi, ma tant’è, ci proverò lo stesso.


Partiamo dalla struttura estetica del libro: il romanzo è di 770 pagine dai bordi arrotondati che emulano i quaderni di appunti, i diari personali, come se il lettore stesse leggendo proprio le note di McGrath. Inframmezzati con la narrazione ci sono elementi grafici, come pezzi di carta, foto, ritagli di giornale, schermate di siti, il tutto infarcito da macchie di caffè, scarabocchi scritti a penna, trascrizioni di telefonate e interviste. Marisha Pessl ti afferra per le spalle e ti ci sbatte con forza dentro la storia, tenendoti incollata alle pagine, bramosa di sapere come va avanti, cosa accadrà, cosa scopriranno, cosa diavolo sta succedendo. Mi sto ancora riprendendo da questa lettura che mi ha rapito al punto che certe volte non mi accorgevo neanche di cosa mi accadesse intorno.


La trama è oscura, ti si insinua dentro e ti fa dubitare di ciò in cui credi. Parte come un’indagine per scoprire cosa sia successo ad Ashley durante i dieci giorni in cui è scomparsa dai radar e si trasforma in un viaggio all’interno della psiche umana, un momento per affrontare i propri demoni, e se all’inizio ti fa credere che i crimini del padre – il famoso regista di horror psicologici Stanislav Cordova – avessero pesato sulla figlia al punto di portarla sull’orlo del baratro (dalla quale poi si è gettata), verso la metà del racconto, con dei colpi di scena sconvolgenti, quasi ti porta a credere nell’esistenza del diavolo, e ti tiene in bilico, come un funambolo, tra realismo e paranormale, e non sai a cosa credere perché anche i tuoi occhi ti ingannano, anche nelle parole, anche nelle frasi, nei documenti e negli indizi.


Per quanto riguarda lo stile di scrittura è scorrevole e, al contempo, articolato. Per descrivere scene, luoghi, persone, utilizza delle figure retoriche tali da farti vedere chiaramente ciò che percepisce Scott; quella che mi ha colpito di più non posso non citarvela:

“Tempestati da correnti mutevoli e da un vento freddo e incessante, avevamo superato isolotti deserti ricoperti di pini e di un albero fantasma che spuntava dall’acqua, il suo tronco esile e i rami scheletrici sollevati verso il cielo come un reietto che implori salva la vita”

Avete notato come queste poche righe riescano a far sentire quasi il dolore del tronco stesso, quella caducità della vita che è poi il leitmotiv di tutto il romanzo.


Cliffhanger sparsi per tutto il romanzo ti tengono con il fiato sospeso e, man mano che prosegue la storia, i colpi di scena si susseguono come un vento in tempesta che ti sbatte a destra e sinistra, alla mercè dell’autrice e tu non puoi fare altro che arrenderti all’inesorabile verità che l’unico modo per uscire da quel vortice è affondarci le mani e sporcarti del liquame della follia e dell’orrore.


Ho trovato davvero peculiare il fatto che il romanzo ha una sorta di doppio finale; l’autrice ha deciso di lasciare la decisione al lettore a quale dei due finali credere, se a quello facile, quello che poi ti porterà a dormire sonni tranquilli, nella sicurezza della tua casa e della tua realtà, o quello difficile, quello che lascia la porta aperta su un baratro oscuro, che poi nient’altro è che la psiche umana e le sue credenze.


Amanti dei thriller, leggete “Notte Americana” che potreste scoprire un nuovo tunnel da cui uscire, o in cui perdersi, così come si perde lo stesso Scott McGrath. Io vi sono entrata inconsapevole e ho smarrito la strada a ogni pagina, a ogni svolta, poi mi sono ritrovata per perdermi di nuovo, fino alla fine e, nonostante abbia chiuso il romanzo, terminandone la lettura, sono ancora insicura se ne sono uscita davvero o se sono ancora incastrata in quel cunicolo buio che è stato “Notte Americana”.


Alla prossima recensione,

Aurora

Copertina libro con una donna che fuma davanti una finestra e scritte


Titolo: "Notte Americana";

Autore: Marisha Pessl;

Editore: Bompiani;

Costo Edizione Cartacea: 16,00€;

Costo Edizione Digitale: 9,99€;

Trama: In una notte di ottobre la giovane Ashley Cordova viene trovata morta in un magazzino abbandonato di Lower Manhattan. Anche se il caso viene archiviato come suicidio, Scott McGrath, giornalista investigativo d’esperienza, sospetta che dietro ci sia molto di più. Scavando nelle strane circostanze che segnano la vita e la morte di Ashley, McGrath finisce per scontrarsi con l’eredità del padre della ragazza: il misterioso regista di film horror di culto Stanislas Cordova, un uomo che non appare in pubblico da più di trent’anni. Già in passato il giornalista aveva cercato di far luce su questo personaggio, finendo solo per mandare in aria matrimonio e carriera. Ora però, facendosi risucchiare nel mondo ipnotico e misterioso di Cordova, rischia di perdere molto di più.

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