Romics Reboot
- Aurora Monteforte

- Oct 6, 2021
- 2 min read

Erano passati precisamente due anni dall’ultimo Romics.
L’ultimo giorno, il 6 ottobre 2019, lo avevo salutato come fosse un vecchio amico, dandogli appuntamento ad Aprile 2020, certa che l’avrei rivisto, l’avrei amato e odiato come sempre e, cosa assolutamente più importante, l’avrei vissuto a pieno, come faccio sempre.
Ma poi il mondo è cambiato e niente è stato più come prima…
Il 29 settembre 2021 ci siamo rincontrati però e, dopo tutto questo tempo, tutto è stato com’era prima.

Più o meno almeno.
Ero terrorizzata all'idea di rincontrarlo e trovarlo diverso, anche lui cambiato da due anni di pandemia…
Da due anni di follia…
In un certo senso diverso lo è stato ma non per questo “diverso” è sempre negativo.
Anche perché diversa lo sono anche io, ormai.
Amo le fiere, questo è un dato di fatto e chi mi conosce lo sa bene.
Amo la sensazione di irrequietezza…
Amo l’adrenalina…
Amo i ritmi serrati, la stanchezza bruciante, i turni estenuanti, l’impossibilità di fermarsi…
Amo l’odore della carta alla quale non ti puoi assuefare, che ti colpisce sempre, come fosse la prima volta che la senti.
Amo il cameratismo perché, e questo può saperlo solo chi ci lavora in fiera, quei giorni sembra essere una piccola guerra e le persone che sono con te a stand sono i tuoi compagni di brigata sulla quale fai totale affidamento, perché se qualcuno non funziona, niente può funzionare bene, come un organismo unico.
Ed infine, non per ultimo, amo la gente. Quel mare di persone che rende ogni fiera unica, piena di aneddoti da raccontare, risate da condividere, avventure da vivere.

Questa edizione di Romics, per quanto diversa, sicuramente meno socievole, indubbiamente più nervosa, un po’ per la paura, un po’ per le condizioni, un po’ perché fino all’ultimo niente è più certo, non è stata da meno.
Dopo bambini goblin, cosplay improbabili, fumetti impareggiabili e momenti di totale assurdità, questa fiera giunge al termine.

Ringrazio i miei ragazzi che mi hanno supportato e, forse ancor più, sopportato, senza la quale niente sarebbe stato lo stesso. Perché sono le persone a rendere ogni momento memorabile e voi ragazzi avete reso questa fiera super pazzesca!
La stanchezza fisica è tanta, quella mentale (per me che ho gestito due stand) ancor di più eppure, come ogni volta, saluto il Romics come un vecchio amico, quest’anno con la speranza di rivederci ad Aprile.
“Dopo tutto questo tempo?
Sempre”
Aurora



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